Intervista a Carolina Capria e Mariella Martucci

Io dico no agli stereotipi. 10 parole per capire il mondo. Oggi una ragazza gode delle stesse opportunità di un ragazzo? Quanto siamo libere di dire a quale genere sentiamo di appartenere? I corpi che non corrispondono a determinati modelli sono rappresentati e accettati nella nostra societa? A queste e altre domande rispondono Carolina Capria e Mariella Martucci nel bel libro Io dico no agli stereotipi – 10 parole per capire il mondo. Abbiamo incontrato le autrici: ecco cosa ci hanno raccontato.

L’intervista

Perché lo stereotipo è una trappola?

Le persone ricorrono agli stereotipi per velocizzare il proprio giudizio, è un meccanismo del pensiero al quale è praticamente impossibile sottrarsi. Se mi trovo davanti qualcuno che non conosco piuttosto che scoprire come è fatto, cosa gli piace e come agisce, trovo più facile affidarmi a un’opinione precostituita e generalizzata. È una ragazza? Sicuramente non le piaceranno l’avventura, la matematica e gli sport.

“Le persone sono molto più complesse di quanto uno stereotipo prevede…”

È un ragazzo? Adorerà il calcio e non avrà mai paura di nulla. Le persone, però, sono molto più complesse e sfaccettate di quanto uno stereotipo prevede, e quindi è molto probabile che vivano il dover corrispondere a esso come una costrizione a cui sottostare. Ecco, noi crediamo che ciascuna persona debba avere la possibilità di scoprire se stessa al di là delle imposizioni sociali.

Chi sono le femministe 3.0 e quali sono i valori per cui si battono?

Il femminismo è da sempre un movimento moto variegato e frastagliato di cui è impossibile definire i contorni. Il femminismo in cui ci riconosciamo è detto intersezionale, perché muove dall’idea che tutte le discriminazioni siano collegate e che per creare un mondo più equo si debba guardare al quadro d’insieme, battendosi per tutte le ingiustizie sociali. Le femministe della quarta ondata (così si chiamano le fasi del femminismo) fanno ovviamente uso delle nuove tecnologie e di un modo di comunicare proprio della contemporaneità, e questo ha certamente molti aspetti positivi, perché tematiche che non avrebbero potuto diffondersi in modo capillare spesso hanno la possibilità di entrare nel dibattito pubblico. Il rischio è che a volte si affrontino alcune questioni con superficialità e privandole della giusta complessità, ma tutto sommato crediamo che valga la candela.

Quanto è importante la sorellanza tra ragazze e come realizzarla concretamente ogni giorno?

Spesso si confonde la sorellanza con l’amicizia ma in realtà i due concetti possono essere più o meno lontani: si può essere amiche e sorelle, ma si può anche essere sorelle senza essere amiche. Sorellanza significa stare dalla stessa parte contro le ingiustizie e sapere che nell’altra si troverà un porto sicuro e un sostegno quando ci sarà da affrontare una difficoltà o far valere la propria voce. 

“Non dobbiamo essere in competizione con le altre ragazze…”

Per fare entrare la sorellanza nella propria vita per prima cosa bisogna far propria l’idea che le altre, conosciute e sconosciute che siano, non sono nostre rivali, il loro successo non ci toglie nulla. Non dobbiamo essere in competizione con le altre ragazze e donne perché in questo mondo c’è spazio per tutte.

Ogni parola trattata nei vari capitoli è ricca di significato. Qual è la vostra preferita? Quella più importante per voi? 

Queste dieci parole le abbiamo scelte con qualche difficoltà, perché non è stato facile capire quali concetti – tra tutti quelli che ci erano venuti in mente – potessero essere più utili per delle ragazze e ragazzi che stanno crescendo. Forse dovendo selezionare una sola parola sceglieremmo “consenso”, perché crediamo che sia importantissimo imparare da giovani il significato di questa parola su cui negli ultimi anni si sta riflettendo molto. Comprenderla a pieno può significare davvero evitare di ferire ed essere ferit*.

Perché una ragazza dovrebbe leggere “Io dico no agli stereotipi”? 

Per entrare in possesso di strumenti che potranno aiutarla a costruire la propria identità e per imparare a osservare il mondo in un modo nuovo. Spesso percepiamo delle ingiustizie ma non sappiamo dare loro un nome e nemmeno come affrontarle, perché ci mancano le parole per definirle. Con Io dico no agli stereotipi abbiamo provato a fornire a lettori e lettrici quelle parole e quei concetti che permetteranno loro di guardare con più consapevolezza la società e i suoi meccanismi: per dirla con altre parole, abbiamo provato a scrivere un libro che ci sarebbe stato molto utile leggere!

io dico no agli stereotipi

Io Dico No agli Stereotipi, di Carolina Capria e Mariella Martucci (Mondadori, €15,90)

 

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