È oggi un buon giorno per morire?”

Inizia così il romanzo YA di Jennifer Niven, Raccontami di un giorno perfetto.

 

raccontami di un giorno perfetto

Non c’è età, per amare la storia di Violet e Finch – giovani ragazzi che si trovano ad affrontare un difficile momento intercorso durante la loro adolescenza. Temi come depressione e bipolarismo sono al centro del romanzo, ma anche amore, speranza e unione rendono questo libro impossibile da non leggere.
Noi abbiamo incontrato la dolcissima e bravissima autrice, Jennifer Niven. Sentite cosa ci ha raccontato!

“Raccontami di un giorno perfetto” è il tuo primo romanzo per YA: come mai hai scelto di dedicarti a questo genere?
Ho sempre voluto scrivere un YA, anche perché è il mio genere preferito di lettura a livello personale. Però ho pensato molto a cosa poter scrivere per i ragazzi, per me è fondamentale che sia la storia a dire in che genere posizionarla.
Mi ha anche ispirata il ragazzo che amavo quando avevo 20 anni e quindi ho adattato l’età e mi sono messa a scrivere, nonostante a livello personale sia stato molto impegnativo.

Nel libro Finch è un ragazzo bipolare, come ti sei documentata riguardo questo disagio?
Rispetto al bipolarismo ho fatto molte ricerche – mi sono documentata tramite libri e ho incontrato esperti che hanno a che fare con persone che soffrono di bipolarismo e depressione.
Ma ho anche parlato con persone che conosco e che hanno avuto questo disagio.
Ma soprattutto la vicissitudine personale che ho avuto con questo ragazzo che amavo e vedevo lottare giorno dopo giorno per stare al mondo, mi ha aiutata molto per scrivere.

La storia è davvero strappa-cuore, mentre lo scrivevi hai pianto o ti sei commossa?
Ho pianto moltissimo, sì. Una giovane scrittrice una volta mi ha chiesto come si potesse scrivere un libro che fosse vero e reale senza piangere. Ed io le ho detto che doveva permettere a se stessa di piangere perché è l’unico modo che si ha per rendere il libro vero e farlo sentire anche a pubblico.
L’altro giorno ero in aereo, che stavo venendo qui e stavo finendo la seconda bozza della sceneggiatura del film che uscirà – e avevo la playlist con le canzoni che ho scelto per il film è ho iniziato a piangere. Per fortuna l’aereo si faceva pian piano sempre più buio e nessuno mi ha vista.

Qual è la tua Top 5 dei libri preferiti?
Alice nel paese delle meraviglie
Il piccolo principe
A sangue freddo
Abbiamo sempre vissuto nel castello
Il giovane Holden

Hai un posto preferito, dove ti piace scrivere?
Si, assolutamente. Il mio studio nel nostro (suo e di suo marito, ndr) appartamento, dove ci siamo appena trasferiti. È gigante, luminoso e pieno di libri – poi ci sono 4 gatti letterari che sono più una distrazione, ma adorabili.

Qual è stata la cosa più difficile che hai dovuto affrontare, mentre scrivevi “Raccontami di un giorno perfetto”?
La cosa più difficile è stata che nell’estate dell’anno stesso di pubblicazione, era morto il mio agente che ho avuto per 15 anni e prima che morisse gli aveva promesso che avrei scritto un libro che era impossibile non scrivere. E ho voluto onorarlo con “Raccontami di un giorno perfetto”. Quindi è stato difficile scrivere di una perdita in un momento di perdita.

Se dovessi scegliere un aggettivo per descrivere il percorso di Finch e Violet, all’interno del libro – quale sceglieresti?
Bella domanda.. Lovely!

Cedric Buchet elle fanning marie claire 2014Elle Fanning è stata scelta per interpretare Violet nel film tratto dal romanzo – pensi che rispecchi le caratteristiche del personaggio?
Si, credo assolutamente di sì. Quando io scrivo un libro mi faccio sempre un casting mentale – in questo caso più che mai, dato che era necessario che io creassi un distacco tra Violet e me.
Quindi nel mio cast, Elle era la mia prescelta – ma lei non lo sapeva e quando i produttori ci misero in contatto glielo svelai e lei ne fu davvero contenta.

Pensi che questo libro possa aver incoraggiato le persone che soffrono di queste malattie psicologiche a parlarne?
In realtà è qualcosa che è successo veramente e ho ricevuto moltissime risposte da adolescenti e adulti che soffrivano di questi disagi e si sentivano soli e spaventati. Grazie al libro molti si sono riconosciuti nei personaggi e hanno capito di non essere soli. Il libro li ha ispirati a cercare luoghi di luce. Adesso molte persone che avevano questi problemi sono a contatto con degli psicologi o ne hanno per lo meno parlato con i loro genitori.
Una vicenda che mi ha colpita particolarmente è stata quella di una ragazza che era in un drug store e voleva comprare un sonnifero, erroneamente a fianco del sonnifero c’era il mio libro – lei ha letto “è oggi un buon giorno per morire?” e ha scordato completamente il sonnifero, bensì ha preso il libro. Ed ora sta meglio!

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Cosa dobbiamo aspettarci dai tuoi progetti futuri?
I miei progetti futuri.. Allora uscirà un nuovo romanzo Holding Up The Universe in autunno, anche in Italia.
Una cosa curiosa, alcuni mi hanno chiesto: quanti pacchi di fazzoletti avremo bisogno? Dieci come per “Raccontami di un giorno perfetto”? – ed io ho risposto: no, solo di cinque!